
Art. 8: DIRITTO AD UNA GIUSTIZIA CHE FUNZIONI
1. Ognuno ha il diritto che un processo si concluda entro i termini consueti in Europa.
2. Il parlamento può promulgare una legge di sveltimento della giustizia che permetta che tutti i casi civili, amministrativi e penali di gravità limitata che siano investiti dall’entrata in vigore di questa Costituzione vengano risolti in una sola istanza.
3. Di principio, nel diritto civile, amministrativo e penale, ci sono due gradi di giudizio per il raggiungimento della verità ed un altro grado di giudizio, la Corte di Cassazione, che giudica la corretta applicazione della legge da parte della Corte di appello. Al di sopra, come ultima istanza c’è la Corte Costituzionale che giudica la rispondenza delle leggi e atti statali alla Costituzione. Nei casi di gravità limitata è sufficiente un unico grado di giudizio per l’assunzione delle prove. La legge regola ulteriori particolari.
4. Nel diritto penale vigono le regole fondamentali “ne bis in idem” e “nulla poena sine legem”. La prescrizione penale viene interrotta quando una persona è ufficialmente indagata.
Motivazione: Al momento il nostro paese non funziona come stato di diritto. Da noi ci sono novantenni che ricevono dal giudice una convocazione in tribunale per un martedì di 5 anni più tardi alle 10.45. I processi civili durano un’eternità. Il nostro paese è al 157esimo posto in una lista di 183 stati per la durata dei processi civili. I processi penali vengono rimandati nella speranza di raggiungere la salvifica riva della prescrizione. In altri stati la prescrizione del reato viene sospesa se una persona è ufficialmente indagata. Significa che l’orologio si ferma. Smette di battere le ore fino a quando l’indagine o il processo non sono conclusi.
Ciò che succede da noi è assurdo e indegno di uno stato di diritto.
Vogliamo organizzare la nostra comunità in modo che il diritto non stia solo sulla carta, ma possa essere messo in pratica.
Gli stati che funzionano bene o almeno in modo soddisfacente, sono sempre stati di diritto. Gli stati nei quali le leggi non hanno valore sono continuamente sottoposti al pericolo di collasso. In uno stato di diritto è scontato che il falso in bilancio e il riciclo di denaro siano reati. Se non riconosciamo nei nostri pensieri, nella nostra mentalità e nei nostri cuori l’estetica dello stato di diritto non avremo mai successo.
Da noi neppure i giudici costituzionali si attengono alla Costituzione. Infatti nell’Art. 135 si dice “La Corte elegge tra i suoi componenti, secondo le norme stabilite dalla legge, il Presidente, che rimane in carica per un triennio, ed è rieleggibile….” Ma abbiamo avuto 5 presidenti di seguito che non sono rimasti in carica per più di sei mesi. Ci rendiamo ridicoli al mondo e ai nostri occhi. Nel futuro siamo invitati a cambiare la nostra mentalità rispetto alle leggi. Tutti – a cominciare da chi sta in alto, da quelli che dovrebbero essere un esempio.
Discutiamo se si debba abolire l’euro e tornare alla lira. Ma continueremo ad avere grosse difficoltà fino a quando l’Italia non sarà un ragionevole stato di diritto. Non fa differenza se paghiamo in euro, lire o conchiglie.
5. Per investitori stranieri che procurino più di 5 posti di lavoro, sarà creato un iter giudiziario speciale in campo civilistico per i primi 20 anni dall’entrata in vigore di questa Costituzione.
Motivazione: Fra il 2007 e il 2013 l’Italia ha perso il 58% degli investitori stranieri. Le ragioni sono chiare: corruzione, burocrazia, inaffidabilità, un diritto del lavoro rigido e in caso di controversia nessuna possibilità di avere un processo civile in tempi ragionevoli. Questo diritto per gli investitori stranieri è in contrasto con la legge costituzionale di uguaglianza dell’art. 3 e perciò limitata nel tempo.
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